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COMUNICATO STAMPA
Torino, 27 maggio 2013. Si è appena spento il suono delle migliaia di campanelli, ma negli occhi rimane la splendida immagine dei tantissimi ciclisti che hanno invaso Torino per rivendicare l’orgoglio di spostarsi in bicicletta in tutta sicurezza.
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Grazie anche ad una meravigliosa giornata di sole, 30.000 ciclisti urbani hanno percorso le strade della città per rivendicare spazi adeguati, maggiore sicurezza e politiche più coraggiose per incentivare la mobilità nuova.
Lo hanno fatto con i modi che li contraddistinguono: la gioia, la delicatezza e il divertimento.
Tanti sorrisi e applausi a chi li guardava incredulo sfilare per ore senza rumore, senza sporcizia, senza arroganza. Un serpentone con la testa in corso Regina e la coda ancora al Parco del Valentino, quattro chilometri ininterrotti.
Mai si era vista, infatti, in città una manifestazione con così tante persone in cui non si verificasse nessun incidente e che non lasciasse una sola carta per terra al suo passaggio, nessuna scritta sui muri.
L’incontro a fine “manifestazione” ha visto per la prima volta la presenza del Sindaco Piero Fassino e degli Assessori Enzo La Volta e Claudio Lubatti che hanno dimostrato l’interesse di voler impegnare maggiori risorse di bilancio al fine di poter realizzare il Biciplan e tutti i progetti di comunicazione e di educazione atti a costruire una città sempre più sostenibile sotto il tema della mobilità.
Unica nota stonata, il ritardo nella chiusura delle strade da parte dei vigili urbani, che ha richiesto ai manifestanti continue soste e un grande sangue freddo, non facile per chi è stato costretto per decine di minuti sotto un sole cocente. Qualche disagio anche per gli automobilisti che secondo i piani si sarebbe dovuto evitare.
Quello che resta ora di questa splendida giornata non è solo la felicità di grandi e piccini che hanno pedalato spensierati sulle strade che quotidianamente li vedono minoranza fastidiosa, resta soprattutto un grande messaggio agli amministratori: l’Italia cambia strada e i cittadini torinesi sono pronti per questo cambiamento. E’ arrivato il momento di metterlo in atto, senza più indugi e senza più andare per tentativi.
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