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[av_heading heading=’Ripensare lo spazio pubblico per le persone. “Costruiamo noi la strada”. #BIKEPRIDE18′ tag=’h2′ style=’blockquote modern-quote’ size=” subheading_active=” subheading_size=’15’ padding=’10’ color=” custom_font=”][/av_heading]
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Per la maggior parte dei cittadini nati nel ‘900 lo spazio pubblico è la strada. E la strada è delle automobili e del traffico.

Questa visione, negli ultimi 30 anni, è stata completamente messa in discussione soprattutto nelle nazioni più progredite come l’Olanda, la Danimarca, la Germania ma anche paesi le cui città sono state progettate con impianti urbanistici dettati dalla viabilità motorizzata come l’Australia e il Canada.

Lo spazio pubblico è anche la strada, è anche traffico, è anche automobili (e moto, camion, autobus e biciclette..) ma deve essere realmente uno spazio ad uso esclusivo del traffico veicolare (per muoversi e parcheggiare)? Perché non uno spazio sociale? (e infatti, per questo motivo stiamo tornando a pedonalizzare le piazze). Perché non spazio commerciale? Perché non spazio di gioco? Perché non area verde (non per forza all’interno di un parco?). O perché non un’area in cui gli spazi sono condivisi senza pericoli?

Ci piacerebbe vivere in una città pensata per le persone (ad esempio anche per i bambini) e progettata per le tante esigenze della nostra vita quotidiana. Non esclusivamente per far muovere auto e mezzi di trasporto.

Ecco cosa intendiamo quando diciamo “costruiamo noi la strada”.
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